Progetto per Piazza Martiri della Libertà, Villasanta


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marzo242017

Nel corso dell’ultima Assemblea ordinaria, svolta il 17 febbraio, abbiamo presentato un progetto con l’intento di risanare la ferita storica per la presenza dei due nomi sulla Lapide in p.za Martiri della Libertà.
Nomi di due fascisti della repubblica sociale di Mussolini, espressione del periodo più buio della occupazione e della dittatura nazifascista, nell’Albo d’Onore dei Caduti in p.za Martiri della Libertà. Un enorme paradosso.

Come ANPI abbiamo sempre manifestato la nostra assoluta contrarietà a questa decisione. Abbiamo sempre distinto il piano della pietà umana dal quello storico. E con questo progetto possiamo, con un certo orgoglio, affermare che il piano storico può tornare ad essere rispettato. E non solo: la proposta infatti è il superamento di un approccio che celebra i nomi dei caduti delle guerre ‘15-’18 e ‘40 – ‘45 (lasciando ad altri monumenti presenti sul territorio questo compito), per trasformarsi nel promemoria dei valori democratici e della convivenza sociale e nella celebrazione dei comportamenti che ne rendono attuale e vitale la loro attuazione da parte di tutti, ognuno con piena coscienza e per il ruolo.
Ora si tratta di divulgare questo progetto.
Il primo passo è stato quello di portare a conoscenza il Sindaco e l’Amministrazione di Villasanta, che peraltro aveva già espresso il proprio giudizio negativo un atto anche di rispetto Istituzionale.
In seguito saranno informati tutti i nostri iscritti, i mezzi di informazione locale, a tal proposito è già stata programmata una conferenza stampa per Martedi 28 marzo. A seguire le Associazioni, i Partiti, l’Arma dei Carabinieri, e i Parroci, inviando a tutti il progetto con l’invito a farci avere le osservazioni al seguente indirizzo email: sondaggi@anpivillasanta.it .
Prevediamo poi nella seconda metà di aprile prevediamo una serata per presentare i contributi ricevuti, completarli con la discussione e prendendo eventuali decisioni per gli aspetti controversi.
La fase successiva sarà la presentazione formale al Sindaco ed alla Amministrazione comunale per la opportuna considerazione e decisione.
Ringraziamo per la attenzione e porgiamo i nostri fraterni saluti.

Il Direttivo Anpi Villasanta
Il Presidente, Fulvio Franchini


scarica qui la proposta per il progetto

Luglio302015

Villasanta: i fascisti sulla lapide in p.za Martiri della Libertà di Villasanta


L’ANPI di Villasanta non dimentica che sulla lapide della p.za Martiri della Libertà sono ancora presenti i nomi di due fascisti repubblichini di Salò.
Fermo restando l’esigenza di riparare nel modo più opportuno alla sciagurata decisione delle Amministrazioni precedenti, abbiamo chiesto al Coordinamento della lista civica Cittadini per Villasanta, nonché alla nuova Amministrazione guidata da Luca Ornago un’atto chiaro formale di dissociazione da quella scelta.
Un comportamento coerente anche con lo Statuto della Lista civica, oltre che con la Costituzione repubblicana.

In allegato il testo inviato all’Amministrazione di Villasanta il 3 luglio scorso, n° di protocollo 12394.

Il Comitato Direttivo

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Giugno152015

Villasanta: Lapide di p.za Martiri della Libertà: una parola chiara


... ”C'è, in realtà, una nervatura di valori e di significati che compone la sua struttura vivente. La stessa rilettura dei centocinquant' anni dell'Unità d'Italia sarebbe stata diversa senza la vittoria del '45 sul nazismo, e senza la storia repubblicana che ha preso vita dal referendum e dall'Assemblea costituente. Guarderemmo con occhio diverso anche i valori patriottici del Risorgimento senza quel secondo Risorgimento, che è costituito dalla Resistenza e dalla Liberazione. Ma è proprio questa interrelazione, tra valori fondanti e memoria condivisa, a farmi dire oggi che non c'è equivalenza possibile tra la parte che allora sosteneva gli occupanti nazisti e la parte invece che ha lottato per la pace, l'indipendenza e la libertà. Pietà per i morti, rispetto dovuto a quanti hanno combattuto in coerenza con i propri convincimenti: sono sentimenti che, proprio perché nobili, non devono portare a confondere le cause, né a cristallizzare le divisioni di allora tra gli italiani. Fare memoria in un popolo vuol dire anche crescere insieme. E la nostra storia democratica ci ha aiutato a crescere. Oggi possiamo riconoscere che nella lotta partigiana vi furono, accanto ai tanti eroismi personali e ai tanti straordinari atti di generosità, anche alcuni gravi episodi di violenza e colpevoli reticenze. Questo non muta affatto il giudizio storico sulle forze che consentirono al Paese di riconquistare la sua indipendenza e la sua dignità”… (Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica)

Con queste rilevanti e indiscutibili parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Milano in occasione della celebrazione del 25 aprile, nonché 70esimo della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, l’A.N.P.I. di Villasanta riprende la questione dei due rappresentanti della R.s.i. posti sulla Lapide di p.za Martiri della Libertà.

Va dato atto a questa Amministrazione di aver operato con una nuova e diversa sensibilità su importanti temi quali la pace, la legalità, la solidarietà, e alla sua maggioranza politica per aver inserito al primo posto tra i principi fondativi ed ispiratori del suo Statuto “L’adesione ai valori democratici e antifascisti sanciti dalla Costituzione Italiana.” Siamo altresì consci delle difficoltà di ordine economico che derivano da una crisi senza pari, esasperata peraltro dalla infelice decisione del Parlamento italiano di inserire nella nostra Costituzione il patto di stabilità. Tuttavia esiste un aspetto etico e coerente proprio con quel primo punto dello Statuto per questa maggioranza, che non ha impedito di ricevere alle elezioni del 2014 un ampio consenso per governare la comunità villasantese, che implica di non ignorare oltre questo tema. Fermo restando la necessità di una soluzione definitiva che ristabilisca la verità storica, la sezione A.N.P.I. di Villasanta

RIVOLGE UN APPELLO
al Sig. Sindaco,alla Giunta, alla maggioranza comunale, al Coordinamento della lista civica “Cittadini per Villasanta”, perché innanzitutto si dissocino dalla decisione di porre, sulla Lapide che è in p.za Martiri della Libertà, i nomi di due “ rappresentanti di un periodo storico particolarmente efferato per angherie e soprusi di ogni genere” a fianco di chi ne fu vittima.

Una offesa a tutti i caduti per l’indipendenza, la libertà e la democrazia del nostro Paese di cui ricorre il 70esimo della Liberazione.

il Comitato Direttivo
Presidente, Fulvio Franchini

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Gennaio212015

comunicato ANPI Villasanta al Giornale di Vimercate


in riferimento all'articolo del 20 febbraio apparso sul Giornale di Vimercate, trasmettiamo una dichiarazione inviata al Giornale con richiesta di pubblicazione

spett. Giornale di Vimercate
c.a. Sig. Ferrario Rodrigo

In riferimento all’articolo del 20 gennaio 2015 dal titolo “I due fascisti rimarranno sulla lapide dei Caduti”, pensiamo sia nostro diritto chiedere al Giornale di riportare la seguente precisazione, dando lo stesso rilievo dell’articolo in questione.
E’ auspicabile inoltre una correzione del vostro articolo attenendosi, questa volta, al testo originario.
Ci riserviamo inoltre di chiedere un incontro con la Redazione.

“In occasione del 70esimo Anniversario della Liberazione abbiamo inviato un documento al Giornale chiedendone la pubblicazione. Analogamente è stato inviato anche alla Giunta, al C.c., alle Associazioni, ai Partiti di Villasanta ed è reperibile anche sul nostro sito.
Comprendiamo il diritto di cronaca. Ma non condividiamo che per tale diritto si alteri il significato e il senso del nostro testo.
In particolare il titolo è falso e non rispecchia il contenuto del nostro documento, quindi frutto di interpretazioni giornalistiche. Smentisco pertanto in modo categorico di aver pronunciato quelle parole, e quanto riportato nell’articolo a riguardo. L’antifascismo è il minimo comune denominatore per tutelare tolleranza, solidarietà coesistenza e democrazia.
Non c’è quindi alcun clamoroso ripensamento, sopratutto in presenza di rigurgiti fascisti e xenofobi in Europa, in Italia, e in zone vicine a Villasanta.
Non abbiamo mai cambiato opinione sulla sciagurata decisione di inserire sulla Lapide di p.za Martiri della Libertà i nomi di due rappresentanti della repubblica di Salò di Mussolini, alleata della Germania di Hitler, assieme alle vittime del nazismo. Tanto meno sulla necessità di una loro rimozione. Quei due nomi non hanno alcun diritto né storico, né giuridico di essere commemorati.”


il Comitato Direttivo
Presidente
Fulvio Franchini

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Aprile282013

25 Aprile 2013: il discorso di Fulvio Franchini


Buon giorno e Buon 25 Aprile a tutti.
Voglio rivolgere anche un saluto e ringraziamento, unito ad un sentimento di ammirazione, a Giorgio Napolitano.
La sua rielezione alla carica di Capo dello Stato dà piena garanzia e rappresentanza dell’unità nazionale, dell’antifascismo e della democrazia, non solo per la sua storia personale ma anche per la sua autorevolezza che fonda le sue radici nella nostra storia e nei valori fondamentali espressi dalla Costituzione nata dalla Resistenza. Nonostante la sua non più giovane età, siamo sicuri che in questo secondo mandato saprà dimostrare la necessaria fermezza nel porre all’attenzione del Parlamento i rimedi necessari a superare la grave crisi politica, sociale e morale in cui il Paese è caduto, ed adottare anche le misure occorrenti per rafforzare le istituzioni e la democrazia, a partire dalla legge elettorale. Tutto questo nel contesto di una Europa unita, politica, sociale e interamente democratica.
Il 25 aprile l’Italia celebra la festa della Liberazione dall’occupazione nazifascista: una data non solo simbolica, perché la parola Liberazione evoca un sentimento profondo e radicato della nostra storia in tutti i cittadini italiani. Per comprendere pienamente questo sentimento occorre ricordare la natura del fascismo, le ragioni della sua accettazione e della sua disfatta da parte del popolo italiano, oggi, a 70 anni dall’inizio della fase di Liberazione.
Il fascismo va storicamente collocato all'interno di quel fenomeno politico del Novecento che va sotto il nome di Totalitarismo: un regime totalitario non si accontenta di controllare politicamente e militarmente la vita di un popolo; vuole che esso ragioni, pensi, agisca e si organizzi secondo le direttive del gruppo, del movimento e del partito egemone. Per ottenere ciò, oltre al terrore che infonde negli avversari, utilizza la sua capacità di condizionamento attivo per orientare la vita delle persone in tutti gli ambiti, imponendo le proprie categorie esistenziali e le proprie forme di organizzazione. Basti pensare alla politica di italianizzazione forzata nei Balcani negli anni ‘20.
Se il regime fascista non realizzò fino in fondo il livello ultimo della pretesa egemonica sull'uomo e lo sterminio sistematico degli avversari, fu grazie ad una vasta resistenza politica e culturale, al persistere di un elemento etico, umanistico e cristiano, molto diffuso nel popolo italiano. Elemento che si espresse in un forte senso di solidarietà umana verso chiunque, ma che soprattutto conservò nelle persone la capacità di distinguere il bene dal male, limitando così ad una adesione passiva del popolo al regime.
Le precarie condizioni di vita per la scarsità dei beni di prima necessità dovute alle guerre in Africa per il folle sogno dell’impero fascista, in Spagna contro la giovane Repubblica democratica vincitrice di libere elezioni e minacciata dalla monarchia fascista sostenuta anche dal regime nazista di Hitler, divennero insopportabili con la dichiarazione di guerra alle democrazie europee al fianco dell’alleato nazista e i conseguenti bombardamenti sull’Italia.
L’adesione passiva assunse forme di protesta sempre più risolute. Nel marzo del ’43 e soprattutto nel marzo ’44 ci furono gli scioperi organizzati alla Fiat di Torino che si estesero poi in tutto il nord Italia, in particolare in quelle di Sesto San Giovanni. Anche le donne fecero la loro parte: da un ruolo quasi sempre di tipo domestico , esse sostituirono gli uomini nelle fabbriche e parteciparono agli scioperi; in seguito organizzarono i Gruppi di Difesa della Donna aprendo un altro fronte contro i nazifascisti, ricoprirono ruoli importanti durante i venti mesi della Resistenza sia nel Comitato di Liberazione Nazionale, come comandanti di formazioni partigiane e come staffette. Due donne, Lidia Menapace e AnnaMaria Maccapani ci hanno ricordato recentemente , qui a Villasanta, le loro esperienze.
Agli scioperi della Fiat si aggiunse il rifiuto di quasi tutti i militari italiani a continuare a combattere per Hitler e Mussolini. Per questa ragione 650mila militari italiani furono deportati nei campi di lavoro mentre altri militari contribuirono alla formazione delle brigate partigiane che si stavano costituendo nelle campagne, nelle fabbriche, in montagna, contemporaneamente ad una presa di coscienza generalizzata e profonda nella popolazione contro la guerra e la Repubblica sociale italiana di Mussolini.
Queste condizioni permisero la nascita di quell’eterogeneo movimento partigiano che dopo l’8 settembre ‘43 affrontò apertamente il nazifascismo passando quindi dalle diverse forme di Resistenza passiva a quella attiva e armata e che ebbe il sostegno morale e materiale di gran parte della popolazione per tutti i venti mesi della guerra di Liberazione fino alla primavera del ’45, quando il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione generale e i Comitati Volontari della Libertà attuarono i piani prestabiliti per la Liberazione del Nord Italia….., appunto il 25 aprile di 68 anni fa.
25 aprile significa la Liberazione dalla dittatura fascista che con le leggi fascistissime del 1925 e i tribunali speciali abolì la libertà di stampa, i partiti e il diritto di sciopero, legalizzò le violenze, il carcere, l’esilio, la tortura, la fucilazione e con le leggi razziali del ‘38 la persecuzione e la deportazione degli ebrei italiani nei lager nazisti.
Significa anche la fine della barbara invasione e occupazione nazista, che comanda, uccide civili inermi ed indifesi, della ideologia che scientificamente cancella la dignità umana e realizza i campi di sterminio e le camere a gas in Europa e in Italia.
25 aprile vuol dire un Paese e uno Stato libero, indipendente e democratico, il voto per la prima volta a suffragio universale, la nascita della Repubblica e dell’Assemblea Costituente: 556 componenti, tra i quali 21 donne, di ogni orientamento politico, che insieme scrivono una nuova Costituzione, al posto dello Statuto Albertino, nella quale tutte le donne e tutti gli uomini si possono riconoscere.
A quel testo del 1948, è stato persino conferito nel 2006 uno Premio speciale Strega con la seguente motivazione:
“per la nitidezza e l'attualità dei principi che essa enuncia. Un modo per ricordare quanti contribuirono a tessere la trama civile e democratica dell'Italia rinata alla libertà", ….e ancora “”…una Costituzione che fu pensata per l'Italia del futuro e non soltanto per risolvere i problemi lasciati dal fascismo e per attrezzare uno Stato nascente su nuovi principi e in una proiezione europea".
Antifascismo dunque significa Repubblica e Costituzione: cioè il comune rispetto reciproco, di regole comuni a tutti, di attenzione a cose e persone che sono diverse, ma eguali nei diritti e nei doveri: qui sta il fondamento della convivenza civile che consente ad ognuno di riconoscersi in una società che accoglie, valorizza e rispetta le differenze, senza rinunciare alla propria storia.
Il richiamo alla Liberazione di cui oggi celebriamo la festa, ci obbliga anche ad una riflessione sui temi della libertà e della democrazia. Noi pensiamo che rafforzare questi principi sia utile anche per uscire dalla crisi economica in cui oggi la società si trova. Una società in crisi per l’alto tasso di disoccupazione, in particolare di quella giovanile, per gli esodati, i precari, per le aziende piccole e medie che chiudono, per i pensionati, molti dei quali rasentano la povertà o la disperazione, per le autonomie locali sempre più compresse e minacciate dai continui provvedimenti fiscali.
Non può esserci solo la politica dei banchieri o di chi pensa che tagliando le risorse si possa raddrizzare l’economia. Essa si raddrizza se le persone sono in grado di vivere oggi e di costruire un futuro. Servono procedure democratiche e partecipative anche di tipo pubblico, per lo sviluppo economico e industriale, culturale e ambientale, così come prevede la nostra Costituzione:
“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art.3)
Rimuovere gli ostacoli…….. non significa affermare che in Italia il diritto al lavoro non c’è più. E’ scandaloso che un ministro della Repubblica abbia rilasciato simili dichiarazioni, senza alcuna reazione da parte della classe politica, oppure mettere in alternativa il diritto al lavoro con il diritto alla salute o alla sicurezza e persino alla maternità.
La libertà non può essere ridotta semplicemente alla facoltà di esprimere le proprie preferenze, così come la democrazia non può essere ridotta al diritto della maggioranza di imporre il proprio volere. Un'autentica democrazia non è solo il risultato di un rispetto formale di regole, ma è il frutto della convinta accettazione dei valori che ispirano le istituzioni democratiche: la dignità di ogni persona umana, il rispetto dei suoi diritti, l'assunzione del bene comune come il fine e il criterio che regola la vita politica.
Se non vi è un consenso generale su questi valori, si smarrisce il significato della democrazia e della libertà e alla fine si compromette la convivenza civile, e senza un preciso orientamento dell’azione politica si fa largo il negazionismo, l’indifferenza, il qualunquismo. Tutte condizioni che favoriscono nuove forme di totalitarismo.
Non possiamo tollerare il negazionismo nei confronti dei lager nazisti disseminati in Europa o in Italia; l’indifferenza nei confronti di una nazione dell’ Unione Europea, come l’Ungheria, il cui governo ha cancellato le più elementari regole e principi della democrazia e della convivenza civile; o per le stragi compiute dai nazifascisti dal ’43 al ’45 nell’Appennino tosco-emiliano,in Abruzzo, sui monti della Liguria, in Piemonte, in Lombardia. Ricordo Sant Anna di Stazzema, Marzabotto, Verbania Fondo Toce, p.le Loreto, Arcore, Valaperta dove le brigate nere di Missaglia erano agli ordini del gerarca fascista di Lecco Emilio Formigoni, padre di Roberto ex-governatore della Lombardia. E’ intollerabile vedere al fianco del gonfalone del Comune di Roma, città con il sacrario delle fosse Ardeatine e da dove furono deportati in una sola notte più di 1000 ebrei italiani ad Auschwitz, i gagliardetti della X-MAS : una brigata speciale che durante la Repubblica sociale italiana collaborò con le SS tedesche nell’uccidere partigiani e civili antifascisti.
Non accetteremo mai che si metta sullo stesso piano morale e giuridico i combattenti per la libertà e quelli che aderirono alla Repubblica sociale italiana di Mussolini e continuarono a combattere al fianco dell’esercito nazista che occupava l’Italia : quei giovani non erano mossi dagli stessi ideali.
Bene ha fatto il governatore del Lazio Zingaretti a sospendere il finanziamento per il mausoleo al fascista e criminale di guerra Rodolfo Graziani: una decisione importante che riconsegna dignità alla storia e alle Istituzioni italiane.
Una valutazione ben diversa dall’attuale Amministrazione di Villasanta che invece continua a lasciare sulla lapide ai caduti i nomi dei rappresentanti della Repubblica sociale italiana di Mussolini al fianco di nomi di cittadini che o furono vittime di quel regime o diedero la vita per la dignità del nostro Paese. Non accetteremo mai questa parificazione! Per queste ragioni l’A.N.P.I. è impegnata a creare quel senso di coscienza e sentimento nella popolazione per tenere viva la memoria della deportazione, ricordare gli ideali di pace, libertà e giustizia che diedero ai giovani, 70 anni fa, la spinta e il coraggio per resistere e combattere, senza dimenticare tutti coloro che nei decenni successivi al 1945 hanno sacrificato la vita contro la criminalità organizzata, le mafie e il terrorismo per difendere le nostre Istituzioni nate dalla Resistenza. Era questo lo spirito con cui abbiamo presentato al 25 aprile 2012 il progetto alla memoria e che molto presto saremo in grado di spiegarlo alla cittadinanza e, viste le recenti e positive dichiarazioni in merito, anche al Sindaco. Ed inoltre, l’A.N.P.I. assieme al sig. Luigi Rossi, ex Internato Militare Italiano nei campi di lavoro nazisti, ha richiesto ed ottenuto dall’Amministrazione locale uno spazio all’interno della Biblioteca comunale esclusivamente dedicato agli eventi del 900….un luogo dove i più anziani potranno ricordare gli avvenimenti della loro infanzia e i giovani e gli studenti di documentarsi. E proprio per l’importanza che i giovani rivestono, vogliamo esprimere un profondo riconoscimento alla Dirigenza scolastica, al corpo insegnante e ai genitori degli alunni delle scuole di Villasanta, per aver compreso e condiviso gli sforzi e l’importanza con cui l’A.N.P.I. locale sta portando avanti le proposte nella scuola. Un impegno ampiamente ripagato dalla partecipazione alla mostra del Giorno della Memoria così come a quella più recente sull’impegno della Donna nella Resistenza, che è stata al di sopra di qualunque aspettativa. Ma specialmente per l’adesione al progetto dell’A.N.P.I. di avvicinare gli alunni della scuola Villa e Oggioni alla conoscenza consapevole della Costituzione Italiana. Un programma di 36 ore, realizzato per la prima volta a cui ragazzi e ragazze giovanissimi hanno saputo offrire non solo la loro entusiastica partecipazione ma soprattutto la voglia di conoscere. E penso che la loro presenza, oggi, a questa bella manifestazione, sia la testimonianza più evidente e concreta. La sez. A.N.P.I. Albertino Madella di Villasanta si rende sin da ora disponibile a proseguire sullo stesso progetto, a questo come ad altri proposti dalla scuola stessa. Solo cosi saremo certi che la memoria batterà nel cuore del futuro. Resistenza e Liberazione, Repubblica e Costituzione : sono i pilastri sui quali fare affidamento ogni giorno nella nostra vicenda storica e politica per trovare in essi valori, obiettivi, energie per costruire e mantenere nei tempi un Paese all’altezza delle aspirazioni e dei bisogni di tutti i cittadini.

W la Resistenza, W la Repubblica, W la Costituzione italiana!


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Aprile252012

67° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE dalla dittatura nazifascista


Di seguito il discorso di Fulvio Franchini, presidente A.N.P.I. sezione "Albertino Madella" Villasanta:

Rivolgo un saluto alle autorità civili e militari, alle forze democratiche, alle Associazioni, al Corpo Musicale, alle cittadine e ai cittadini di Villasanta.
Non nascondo l’emozione che provo nell’essere qui come Presidente della sezione “Albertino Madella” di Villasanta e come rappresentante dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia per onorare e festeggiare assieme a voi, il 67°’Anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.
Nel marzo del 1943 e del 1944 gli operai delle fabbriche del Nord Italia, sfidando l’esercito nazista e le milizie fasciste, ebbero la forza e il coraggio di scioperare al grido di “Pace e libertà”. Quegli scioperi furono il primo corale episodio della Resistenza contro il nazifascismo. Ai partigiani attivi e combattenti si unì anche la popolazione civile che li aiutò fornendo cibo, dando rifugio ai giovani che non aderirono alla Repubblica di Salò, agli ebrei che cercavano di sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio.
Fu una guerra patriottica che unì i cittadini, i partigiani, i militari fedeli alla Patria che contribuirono alla guerra per la Liberazione. Grazie a quel sacrificio nacque la nostra Costituzione che, come affermò Piero Calamandrei, “è un testamento di centomila morti e racchiudono tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie..”.
Nella Costituzione sono contenute quindi l’eredità spirituale e morale di donne e uomini, d’ogni fede politica e religiosa, che lottarono contro tutto ciò che hanno significato il fascismo e il nazismo: sopraffazione, negazione della libertà e di ogni diritto, per affermare invece i principi di libertà, democrazia, giustizia e indipendenza nazionale. Erano in gioco due Italie diverse e inconciliabili.
Ora si arriva ad infangare, sminuire, negare la guerra di Liberazione definendola guerra civile, e si propongono disegni di legge che parificano le parti avverse.
E’ impossibile mettere sullo stesso piano chi proclamò le leggi razziali, chi aderì alla Repubblica di Salò, chi militò nella guardia nazionale repubblicana, nelle brigate nere o nella Muti e chi invece fece parte di quell’ esercito di popolo, chi oppose resistenza, chi fu vittima di quelle sopraffazioni. La Brianza ebbe un alto numero di vittime: 300 i partigiani che persero la vita, 200 le persone decedute nei lager.
A Villasanta 22 i deportati, 2 i deceduti a Mauthausen, Mario Bidoglia e Alessandro Varisco, arrestati per aver partecipato agli scioperi del ’44, e, fra i militari, il tenente Mino Bestetti, medaglia d’argento alla memoria, assassinato dai nazisti in Albania dopo l’8 settembre e il fante Ambrogio Villa, medaglia d’argento al valor militare deceduto nei Balcani.
In P.za Martiri della Libertà l’A.N.P.I. commemora e onora queste vittime. Esse non possono essere accomunate né storicamente né politicamente a chi ha rappresentato il fascismo in Italia e, alleato del nazismo, contribuito alla tragedia umana dal 1939 al 1945.
Il valore di quella battaglia unitaria deve vincolare ciascuno di noi perché la lotta partigiana fu combattuta per tutti grazie alla quale oggi tutti noi traiamo beneficio.
Tutto il mondo civile ha condannato gli orrori che si sono verificati in Europa in quegli anni, eppure xenofobia e antiebraismo sono ancora vivi fra noi, lo dimostrano le stragi avvenute recentemente in Norvegia e in Francia che si aggiungono a quella di Firenze, tutte per evidenti motivi razziali. Siamo in presenza di un pericolo serio, che non deve essere sottovalutato, perché non esistono dei “pazzi” che agiscono individualmente e senza alcuna provenienza ideologica. In tutti i casi che finora si sono presentati, dietro l’apparente pazzia, c’è un curriculum d’esperienze nazifasciste, di contatti con gruppi di estrema destra, di fanatismi religiosi. Dunque non solo bisogna preoccuparsi di queste tragedie, ma bisogna anche affrontare e studiare i fenomeni con molta attenzione. Le Istituzioni devono riflettere e mettere in atto le misure necessarie per isolare chi vorrebbe tornare agli anni bui del terrore, della paura, della sopraffazione, della negazione delle libertà e di ogni diritto civile e religioso.
Giova ricordare che l’A.N.P.I. ha sempre assicurato la propria fedeltà ai valori costituzionali sia nei confronti delle stragi neofasciste, su cui ancora oggi rimangono lacune vergognose, sia nei confronti di tutti gli atti di terrorismo, come quello delle Brigate rosse. Noi abbiamo fiducia e crediamo nella democrazia, ma questo non basta. Essa va anche difesa da chiunque non rispetti le sue regole. E’ nostro dovere denunciare qualunque atto contrario che mette in pericolo la sua esistenza, tanto più, quando si è in presenza di forme di ricostituzione e di propaganda del partito fascista che come ben sappiamo è vietato dalla Costituzione.
Ma la Festa Nazionale della Liberazione non deve essere solo una celebrazione fine a se stessa, astratta o lontana dal presente, deve diventare anche un momento di riflessione sul futuro e l’occasione per far rivivere e riflettere sui valori fondativi della nostra Repubblica democratica fondata sulla Costituzione.
Spesso assistiamo a furibondi attacchi alla nostra Carta, sottovalutazione e svuotamento, mancata applicazione, ed infine proposte di modifiche a dir poco incredibili. Si vorrebbe persino far credere che la nostra Costituzione sia una specie di “residuato bellico” e qualcuno oggi teorizza che sia anche un freno allo sviluppo economico e sociale e che per queste ragioni debba essere profondamente modificata.
Se così fosse, ci risulta allora difficile comprendere come l’insieme di norme ed indirizzi, che sono alla base della convivenza civile di una nazione, abbia consentito nell’immediato dopoguerra la rinascita morale e materiale dell’Italia e successivamente garantito, per alcuni decenni, le grandi trasformazioni istituzionali, il progresso sociale ed economico, un sistema di equilibri tra i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario, la garanzia della libertà di tutti, senza distinzioni.
Da alcuni anni siamo di fronte ad una crisi di carattere mondiale, ed il nostro Paese è alle prese con grandi sfide: recuperare il prestigio internazionale, risanare l’economia, rilanciare la crescita, lo sviluppo, l’occupazione, in particolar modo quella giovanile. A tutto ciò si aggiunge anche una crisi morale e dei costumi. Tuttavia l’impegno ad operare con rigore ed equità per far fronte a queste prove non ci sembra che sia mantenuto in tutte le direzioni, e soprattutto nel senso che diamo noi a queste parole. Per “rigore” intendiamo non solo sacrifici ma serietà, dignità e correttezza, e per equità intendiamo anche socialità e solidarietà.
Se si impongono sacrifici alla gente che lavora, ma non si ha poi la capacità di colpire gli intollerabili privilegi pubblici e privati, o se non c’è la volontà della politica e dei partiti, che sono uno dei fondamenti della nostra democrazia, di riformarsi riducendo drasticamente i costi e introducendo i necessari strumenti di trasparenza e di moralità, allora viene a mancare la fiducia nelle Istituzioni, il consenso e la coesione sociale, senza i quali qualunque operazione di risanamento e di rilancio dell’economia rischia di fallire.
Come A.N.P.I. riteniamo che i principi e le norme contenuti nella nostra Costituzione sono validi anche di fronte ad una crisi come quella attuale, devono essere rispettati e soprattutto applicati, a partire dai diritti e dai valori sanciti nella prima parte: libertà, solidarietà, lavoro, emancipazione sociale ed economica, democrazia autentica e partecipativa, fondata sugli equilibri dei poteri esistenti. Valori connaturati nella Resistenza. Occorre rafforzare l’idea del bene comune, ricreare la coesione sociale, misurarsi con le nuove contraddizioni dovute anche all’immigrazione, capire il mutamento del tessuto sociale ed economico, per non generare nuove paure, tensioni sociali, insicurezza o disperazione per il futuro, come dimostrano i molti casi di suicidio nel mondo del lavoro. Spetta soprattutto alle Istituzioni, in primo luogo quelle locali perché più vicine ai cittadini, favorire e mettere in pratica tutto ciò, coinvolgere i cittadini e le Istituzioni scolastiche, spiegare e dare forza ai valori contenuti nella nostra Costituzione.
L’A.N.P.I. di Villasanta ha realizzato molte iniziative, fra cui un libro intitolato P.za Martiri della Libertà, una ricerca storica sul nostro paese negli anni dal 1937 al 1945, curata dal prof. Meroni. In generale tutte le nostre proposte hanno trovato molto seguito fra i cittadini a cui vanno i nostri ringraziamenti.
Resta, tuttavia, indimenticabile l’esperienza avuta in occasione della mostra “In Memoriam” Aktion T4, in occasione del Giorno della Memoria. Siamo particolarmente grati alle Istituzioni scolastiche e agli insegnanti delle Scuole Villa e Fermi/Oggioni per la loro collaborazione, e ai giovani alunni per i disegni e i pensieri, alcuni letti anche questa mattina, a dimostrazione della sensibilità sul tema della persecuzione e lo sterminio dei bambini disabili. Ci è sembrato giusto rendere tutti partecipi esponendo queste testimonianze.
Ricordare per progettare il futuro, questo è l’impegno dell’ANPI. Quali messaggi trasmettere alle generazioni future perché, come affermò Carlo Azeglio Ciampi in un discorso in occasione della Festa Nazionale della Liberazione, “i popoli che non hanno memoria del loro passato, non sono padroni del loro futuro”.
Per queste ragioni abbiamo chiesto all’attuale Amministrazione di Villasanta di realizzare un’opera commemorativa della Resistenza, ben consapevoli che l’attuale situazione economica non permetterà l’attuazione del progetto nell’immediato. Oggi tuttavia abbiamo l’occasione per spiegare cosa intendiamo nel metodo e nel merito. E’ nostra intenzione promuovere un concorso di idee fra le persone, le Associazioni ed enti competenti interni ed esterni al nostro territorio; ma affinché questo obbiettivo trovi una risposta adeguata deve avere la giusta valenza che solo un atto ufficiale da parte dell’Amministrazione può sancire.
Per quanto riguarda il merito, pensiamo che l’opera non debba essere dedicata solo a chi oggi ci permette di vivere in un Paese democratico fondato sui valori costituzionali, ma anche alle vittime del terrorismo e di tutte le mafie: a uomini come Aldo Moro e Guido Rossa, Cesare Terranova, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pio La Torre, Giuseppe Impastato, Angelo Vassallo e molti altri, che sono caduti per difendere la libertà, la giustizia, la democrazia, la Costituzione italiana.
Termino ringraziando ancora per la vostra partecipazione. In occasione del 67° Anniversario della Liberazione la vostra presenza ha onorato e restituito a questo luogo il vero significato di P.za Martiri della Libertà.

Viva il 25 Aprile, Viva la Costituzione, Viva la Repubblica italiana.


Fulvio Franchini
Presidente

leggi il discorso del 25 aprile 2012

Novembre32011

relazione di Franchini alla prima Assemblea della sezione ANPI di Villasanta


Si allega la relazione di Franchini.

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Maggio182011

lettera aperta dell'ANPI di Villasanta


Cari amici,

vi alleghiamo la lettera aperta dell'ANPI di Villasanta.

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Maggio72011

Franchini: SI, UN BUON 25 APRILE ... TUTTAVIA


A nome dell’Associazione che rappresento, esprimo piena soddisfazione per la buona riuscita della celebrazione del 25 Aprile che si è svolta a Villasanta; ringrazio l’Amministrazione Comunale, il Corpo Musicale di Villasanta, Associazioni e Partiti, ma soprattutto la cittadinanza che ha dimostrato, con l’ampia partecipazione, di comprendere e condividere il vero significato di questa ricorrenza che deve continuare ad essere la Festa di tutti gli Italiani che si riconoscono negli ideali dell’Antifascismo, della Costituzione nata dalla Resistenza, e nella Repubblica democratica e parlamentare.

E’ tuttavia sorprendente leggere sulla stampa locale le dichiarazioni del capogruppo del PDL Riccardo Confalonieri. Egli, infatti, probabilmente infastidito dalla partecipazione a questo 25 aprile, preferisce polemizzare con chi manifesta il proprio dissenso, in modi diversi ma tutti legittimi e dignitosi, per la presenza dei “repubblichini” sulla lapide ai caduti, per arrivare ad affermare che il PDL lavora invece per la riconciliazione nazionale come unico rimedio per un futuro sereno e armonico, senza divisioni antistoriche o preconcetti ideologici. Vorrei ricordare al rappresentante del PDL che il popolo Italiano ritrovò anche la serenità e l’armonia solo al termine della dittatura nazi-fascista e questo grazie a chi combatté per la libertà e la democrazia a differenza di chi continuò a stare a fianco della Germania nazista di Hitler. Questi sono fatti storici inconfutabili!! E devono essere spiegati senza odio o preconcetto ideologico in ogni parte del Paese a partire dalle scuole! Parlare di riconciliazione nazionale vuol dire solo mistificare la storia, affermare la pari dignità delle due parti avverse, magari ricostituire il Partito Nazionale Fascista, e ha come unica conseguenza logica e naturale: quella di mantenere le divisioni storiche.

Fulvio Franchini
Presidente A.N.P.I. Villasanta

"i popoli che non hanno memoria del loro passato, non sono padroni del loro futuro".
Carlo Azeglio Ciampi


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Aprile172011

Il volantino per il 25 Aprile - Sezione di Villasanta


Per non dimenticare
25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2011
66° Anniversario della Liberazione dalla dittatura nazi-fascista

Le ragioni per ricordare e onorare il 25 Aprile sono:
• Conoscere e non dimenticare le barbarie nazi-fasciste affinché esse non si ripetano;
• Onorare le migliaia di caduti nella lotta per la Liberazione dal nazi-fascismo;
• Mantenere vivi la memoria, i valori e i principi dell’Antifascismo e della Resistenza su cui si fonda il nostro Paese;
• Difendere e attuare la Costituzione Repubblicana.

L’A.N.P.I. di Villasanta, oltre alle critiche già note, esprime profondo disagio nell’onorare i caduti della lapide di p.za Martiri della Libertà, assieme a chi ha rappresentato il regime fascista.
Riteniamo che la presenza di quei nomi offenda sia i valori dell’antifascismo sia chi fu vittima del fascismo stesso.
L’A.N.P.I. di Villasanta esprimerà e manifesterà questo dissenso fino a quando sarà ristabilita la verità storica dei fatti accaduti.

L’ A.N.P.I. chiede, inoltre, all’Amministrazione comunale di Villasanta di esprimere il proprio giudizio riguardo all’esecrabile tentativo di abolire il divieto, previsto dalla Costituzione Repubblicana, di riorganizzare il partito fascista sotto qualsiasi forma.
Si rivolge un appello alla cittadinanza, alle Associazioni, ai Sindacati, ai Partiti politici a partecipare alla manifestazione del 25 Aprile e a sostenere le ragioni dell’A.N.P.I. di Villasanta.

Fulvio Franchini
Presidente A.N.P.I. Villasanta

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Aprile62011

Appello per il 25 aprile 2011


La sez ANPI di Villasanta che sta organizzando le celebrazioni ufficiali per il 66° Anniversario della Liberazione del prossimo 25 aprile, si sente in dovere di inviare alle forze democratiche e antifasciste, alle associazioni, nonchè alle cittadine/i un appello per spiegare l'importanza della partecipazione alla Festa e manifestare anche il dissenso verso la scelta per l'inserimento di nomi, che hanno rappresentato la dittatura fascista, sulla lapide di p.za Martiri della Libertà.
Inoltre l'ANPI vi da appuntamento per giovedi 14 alle 21 c/o la saletta di villa Camperio per stabilire le più opportune forme di dissenso

Fulvio Franchini

Appello per il 25 aprile 2011

Marzo302011

Convocazione I^ ASSEMBLEA DEI SOCI ANPI sez. VILLASANTA


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Marzo22011

la lettera di Franchini relativa all'incontro del Direttivo ANPI con il Sindaco di Villasanta.


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Novembre242010

Il prossimo 3 dicembre si svolgerà, nell’ambito del XV° Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, anche il I° Congresso della Sezione di Villasanta.


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Novembre242010

Manifesto XV° CONGRESSO NAZIONALE A.N.P.I. - I° CONGRESSO DELLA SEZIONE DI VILLASANTA


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Ottobre272010

Più forza all'antifascismo, più futuro per la democrazia - DOCUMENTI PER IL 15° CONGRESSO NAZIONALE


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Ottobre202010

Lettera della costituzione della Sezione di Villasanta agli iscritti


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Ottobre202010

Il Manifesto


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